Uno dei fulcri della mostra Beato Angelico nella sede di Palazzo Strozzi è la ricostruzione della Pala di San Marco, commissionata da Cosimo de’ Medici per l’altare maggiore della chiesa omonima. L’evento rappresenta un’occasione unica: per la prima volta dopo oltre trecento anni, vengono riunite 17 delle 18 parti note dell’opera, provenienti da importanti musei di tutto il mondo, tra cui il Louvre, la National Gallery di Washington, l’Alte Pinakothek di Monaco e la National Gallery of Ireland di Dublino.
Intesa Sanpaolo è Main Partner della mostra e affianca il progetto, in particolare sostenendo l’operazione di ricostruzione della Pala di San Marco.
La Pala di San Marco
Dalla scheda in catalogo di Cecilia Frosinini
L’esecuzione della Pala di San Marco si colloca nel clima di rinnovamento della chiesa e del convento fiorentino, avviato nel 1438 da Cosimo e Lorenzo de’ Medici, divenuti patroni della cappella maggiore. L’alienazione del precedente polittico di Lorenzo di Niccolò, datato 1402, segnò l’avvio di un progetto culturale e politico di ampio respiro, al centro del quale si trovava l’osservanza domenicana, sostenuta con decisione dai Medici e da papa Eugenio IV.
Secondo la cronaca del domenicano Serafino Razzi, Michelozzo completò la tribuna della chiesa nel 1439, mentre la consacrazione avvenne solo nel 1443: la pala va dunque collocata in questi anni. L’opera rappresenta un unicum, fulcro di un articolato programma religioso e politico, e segna l’affermazione nella tipologia della “sacra conversazione”.
La scena è ambientata in un hortus conclusus, forse allusivo all’orto conventuale, che si apre verso un paesaggio collinare. La Vergine col Bambino siede su un trono incorniciato da un’architettura michelozziana, circondata da otto angeli e otto santi disposti secondo due direttrici prospettiche convergenti. La scelta dei santi riflette la committenza: san Domenico e san Marco richiamano l’ordine e l’intitolazione della chiesa, Cosma e Damiano alludono ai Medici, mentre la presenza di Lorenzo, Giovanni, Francesco e Pietro richiama nomi ricorrenti nella famiglia. Particolare rilievo assume Damiano, raffigurato quasi di spalle, memoria del gemello perduto di Cosimo e del fratello Lorenzo, morto nel 1440. In primo piano compare un tabernacolo ligneo dorato con Crocifisso e dolenti, definito “pannello eucaristico”, che instaura un dialogo diretto con il celebrante. L’opera era completata da una predella con storie dei santi Cosma e Damiano e da figure di santi dipinte sui pilastri laterali. Il complesso, una cosiddetta “pala quadra” di modello brunelleschiano, fu smembrato nel 1678-1679 e le singole parti disperse: è qui eccezionalmente ricomposta con 17 delle 18 parti oggi note. Le più recenti indagini diagnostiche hanno permesso di ricostruirne la struttura e chiarirne le dimensioni originarie.
Ricostruzione della Pala di San Marco

L’ordine degli scomparti della predella, oggi smembrata, con l’insolita collocazione di due scene alle estremità laterali esterne della struttura, è stato determinato dall’analisi del supporto ligneo. Le scene erano separate fra loro da colonnine ioniche dorate. L’ordine dei santi nei pilastri, anch’essi smembrati, il fronte dei quali era costituito da una singola asse di legno, si basa sulle radiografie di tutti i pezzi, recentemente completate. Il pannello principale è qui inserito in un proscenio costituito da una strombatura profonda circa 11,5 centimetri. Angelico utilizzò una struttura simile nel Tabernacolo dei Linaioli (Museo di San Marco) la cui tavola centrale è inserita in una modanatura ad arco dipinta con angeli musicanti e in preghiera. La strombatura della Pala di San Marco poteva ugualmente contenere elementi decorativi. La dimensione eccedente è necessaria per ospitare l’ampiezza di una predella con struttura a scatola che ha scene ai lati. Inoltre la strombatura crea un proscenio per la scena principale. Il dettaglio architettonico scelto per ricostruire la cornice deriva dalle porte di Michelozzo nell’abside della chiesa di San Marco a Firenze.
In copertina: Beato Angelico, Pala di San Marco (det.), 1438-1442, Firenze, Museo di San Marco. Photo credits: Su concessione del Ministero della Cultura – Opificio delle Pietre Dure