In occasione della 65ª edizione del Festival dei Popoli – Festival Internazionale del Film Documentario, gli spazi della Strozzina ospitano un omaggio ad Albert Serra, cineasta tra i più noti del panorama contemporaneo e regista dalla forte predilezione per il contesto museale e la pratica installativa. Nel corso della manifestazione vengono presentate alcune tra le sue opere più personali, legate alla riflessione su arte e realtà e al tema della performance, tutte in prima nazionale.
Contro il reale | Talk
Martedì 5 novembre 2024, ore 15.00
Strozzina, sala conferenze
Accesso libero fino a esaurimento posti
Notoriamente provocatorio, il regista catalano sostiene che il documentario sia affare per registi privi di immaginazione. Ma ha appena trionfato al festival di San Sebastian con il documentario in purezza Tardes de soledad e tutto il suo cinema nasce da un confronto costante con la fisicità di spazi e corpi, e da un lavoro di stretta relazione tra la macchina da presa e i luoghi filmati e del regista con il cast. A partire da questo, si parla di quanta parte abbia nel suo lavoro una dimensione di straniante e ricercata naturalezza nella quale si dissolve il preconcetto che vuole documentario e finzione quali campi attrattivi opposti.
L’incontro è moderato da Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli.
The Names Of Christ | Proiezione
Martedì 5 novembre 2024, ore 16.00
Strozzina
Accesso libero fino a esaurimento posti
Serie in quattordici parti realizzata per il Museo d’Arte Contemporanea di Barcellona e ispirata alla piéce omonima scritta da Fray Luis de Leon nel 1586, in piena Inquisizione. La serie affronta – in tanti capitoli quante sono le stazioni del martirio di Cristo – la difficoltà di finanziare un cosiddetto “film d’artista” e una serie di argomenti che vanno dal rapporto tra autore e committente, parola e immagine, dal modo in cui il pubblico abita l’ambiente museale al rapporto tra spazio espositivo e opera d’arte. Mettendosi in gioco – e in scena – in prima persona, Albert Serra realizza una satira pungente sul mondo dell’arte e una riflessione ironica e stratificata sul fare cinema che alterna dialoghi tra i vari personaggi a estratti di film della tarda età dell’oro hollywoodiana (Raoul Walsh, King Vidor, Cecil B. DeMille), teologia, satira, ricerca poetica e riflessione sulla forma. Una forma aperta che dice molto dello spirito colto e iconoclasta del cineasta catalano e della sua fede nella libertà dell’atto creativo.
The Lord Worked Wonders In Me | Proiezione
Mercoledì 6 novembre 2024, ore 17.00
Strozzina
Accesso libero fino a esaurimento posti
Una parte della troupe di Honor de cavalleria di Albert Serra, ispirato al capolavoro di Cervantes, si reca a La Mancha per vedere le reali ambientazioni delle gesta di Don Chisciotte al fine di girare un nuovo film. Quando si rendono conto che i paesaggi non esistono più, iniziano a filmare gli interni dell’hotel o del furgone con cui si spostano, in un’opera dilatata che si dipana registrando situazioni quotidiane e piccole intimità: le persone si rilassano tra una ripresa e l’altra, discutono, mangiano, bevono, fanno un bagno nel fiume e attendono il regista in un paesaggio brullo e battuto dal sole. Nell’ambito di un progetto per il Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, in cui Serra e Lisandro Alonso accettano di scambiarsi lettere filmate in cui entrambi si confrontano con le loro opere precedenti, lo spagnolo realizza un film nel film, una riflessione sul cinema – suo ma non solo –, sul tempo e la maniera in cui lo si condivide sul set e un affettuoso ritratto del suo entourage.
Albert Serra
Regista catalano, vincitore del Pardo d’Oro a Locarno nel 2013, insignito della Concha d’or all’ultimo Festival di San Sebastian e ormai habitué del Festival di Cannes, Albert Serra (1975) porta avanti una ricerca stilistica personale che negli ultimi anni lo ha imposto come geniale interprete di una modernità capace di accogliere in sé i germi della classicità al fine di concepire una nuova possibilità per il futuro del cinema.
Esteta, estroso e colto, noto per le sue dichiarazioni provocatorie, Serra si muove a proprio agio in contesti produttivi differenti e di volta in volta declina il proprio gesto artistico con invidiabile attitudine picaresca, sconcertando ad ogni nuovo film, sperimentando con la forma e conducendo verso nuove frontiere una riflessione per immagini che, da sempre, intreccia storia, filosofia, storia dell’arte, mitologie letterarie e ritualità del presente.
In copertina: Albert Serra, © Óscar Fernández Orengo