Fuori mostra: un viaggio in Toscana

Ideale per chi vuole vivere la città senza rinunciare alla cultura, per chi è alla ricerca di mete alternative per il weekend,  per chi in settimana non sa cosa fare a Firenze e dintorni, per chi vuole rivivere in “pilllole” il soggiorno fiorentino di Peggy Guggenheim nel 1949, o semplicemente per chi vuole approfondire alcune tematiche della mostra Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim andando oltre i confini di Palazzo Strozzi.

Abbiamo preparato per voi uno speciale fuori mostra che vi condurrà alla scoperta dei luoghi dove trascorre il vostro tempo libero tra arte e natura. Una guida ed una mappa vi condurranno in un viaggio alternativo e non scontato del territorio toscano. Di seguito trovate 5 fra questi luoghi imperdibili, ma potrete scoprirne tanti altri nella nostra guida sempre scaricabile e gratuita sul sito di Palazzo Strozzi.

Il Giardino dei Tarocchi, Capalbio (Grosseto)
Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur-Seine 1930-La Jolla, San Diego 2002), popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi. Stimolata dal Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona e da quello cinquecentesco di Bomarzo, l’artista ne ha iniziato la costruzione nel 1979. Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi operai specializzati, da un’équipe di nomi famosi e soprattutto del marito Jean Tinguely.

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Il Mercato Centrale di Firenze
Il Mercato Centrale accoglie l’installazione Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, a cura di Nicolas Ballario e Domenico Montano. Insieme a Juan E. Sandoval, Pistoletto ha creato un’installazione che nasce da un progetto del 2003, anno in cui scrive il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegna il simbolo: una riconfigurazione del segno matematico d’infinito. Tra i due cerchi opposti, simbolo di natura e artificio, viene inserito un cerchio centrale, a rappresentare il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto in cui natura e artificio si ritrovano nella società. Questa è la vera vocazione del Mercato Centrale, quella di essere un punto di incontro di un nuovo Umanesimo, dove il rispetto per ciò che siamo e la curiosità dell’avanguardia possano incontrarsi. L’officiante di questo incontro è la luce, e le luci naturali e quelle artificiali mostrano l’installazione sempre in modo diverso. Rigenerato.

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Antinori Art Project, Antinori nel Chianti classico, Bargino (Firenze)
width=La Cantina Antinori nel Chianti Classico è il simbolo del legame tra i Marchesi Antinori e le arti: sin dal 1385 la famiglia ha unito il proprio nome all’eccellenza nell’arte del vino e alla tradizione mecenatistica. Così nel 2012, con l’inaugurazione della nuova cantina progettata dall’architetto Marco Casamonti, vi è stata trasferita parte della collezione di famiglia. Per dare sistematicità e impulso ai progetti dedicati alle arti visive del nostro tempo è stato avviato Antinori Art Project, dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo. Si tratta infatti di un programma di commissioni site specific rivolto a giovani, ma già affermati, protagonisti della scena artistica, nonché esposizioni temporanee e seminari. Gli interventi nel biennio 2012/2013, a cura di Chiara Parisi, hanno coinvolto Yona Friedman, Rosa Barba e Jean-Baptiste Decavèle e dal 2014, con l’arrivo di Ilaria Bonacossa alla direzione artistica del progetto, hanno lasciato la loro “traccia” Tomàs Saraceno, Giorgio Andreotta Calò e Nicolas Party.

 

 

 

 

 

 

 

 

Castello di Ama per l’Arte Contemporanea, Gaiole in Chianti (Siena)
width=Il complesso è composto da più edifici sorti in epoche diverse. Nel 1999 la passione di Lorenza Sebasti e Marco Pallanti ha portato all’inaugurazione del progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”, con l’appoggio della Galleria Continua di San Gimignano. Le cappelle delle ville ospitano installazioni di grandi artisti: Aima di Anish Kapoor la cappella di Villa Pianigiani, Confession of Zero di Hiroshi Sugimoto quella di Villa Ricucci. Sono presenti anche Topiary di Louise Bourgeois in una cisterna in pietra nella cantina di invecchiamento di villa Pianigiani, mentre Michelangelo Pistoletto è stato l’iniziatore del progetto con L’albero di Ama: moltiplicazione e divisione dello specchio. Kendell Geers è presente con Revolution/love collocata nella cantina di invecchiamento, Giulio Paolini con Paradigma, Chen Zhen è rappresentato dall’opera postuma La Lumière intérieur du corps humain, l’artista cubano Carlos Garaicoa da Yo no quiero ver mas a mis vecinos. Daniel Buren è presente con Sulle Vigne: punti di vista, divenuta l’immagine simbolo del castello di Ama; Nedko Solakov ha rivisitato due stanze della villa Ricucci con i suoi Amadoodles; l’installazione Towards the ground di Cristina Iglesias è immersa nella natura; Ilya & Emilia sono presenti con The Observer e Pascale Marthine Tayou ha portato i colori del Camerun con Le Chemin du bonheur.

Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano (Grosseto)
All’inzio degli anni Novanta, l’artista Daniel Spoerri – nato in Romania nel 1930 e presto trasferito in Svizzera, paese della madre di cui ha assunto il cognome – ha cominciato a installare un parco di sculture sulle pendici del Monte Amiata, su un terreno di sedici ettari. Aperto al pubblico nel 1997, attualmente il Giardino accoglie centotré opere di cinquanta artisti diversi: Spoerri, si è infatti avvalso della collaborazione di importanti artisti come Eva Aeppli, Arman, Erik Dietman e Jean Tiguely. Accanto alle sculture in bronzo di Spoerri – come la Chambre Nr 13 – divani d’erba, un olivo dorato, giganteschi suonatori di tamburi seguiti da centosessanta oche e altre figure come draghi sputafuoco, nani e guerrieri, in un allestimento fra sogno e realtà. Le sculture sono integrate nel paesaggio caratterizzato da olivi, castagni e macchia mediterranea, e affiancate da un percorso botanico che segnala le piante.

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