Guardando a Occidente. Natalia Goncharova

All’inizio del Novecento a Mosca due tra i principali collezionisti al mondo, i ricchissimi industriali Sergei Shchukin (1854-1936) e Ivan Morozov (1871-1921) raccolsero icone, arte postimpressionista, opere fauve e cubiste dipinte dai principali artisti e acquistate soprattutto a Parigi. La collezione di Shchukin – che dal 1908 aprì al pubblico il proprio sontuoso palazzo, già Troubetskoi – comprendeva oltre duecentocinquantasette opere, tra cui trentasette Matisse e cinquanta Picasso. Morozov possedeva più di duecento opere che consentivano di seguire l’evoluzione della pittura moderna e, insieme a quelli di altri giovani russi, comprò dipinti di Goncharova e Larionov. Le due collezioni, insieme alle riviste, hanno avuto un ruolo importante nella formazione dell’avanguardia russa, che si ispirò a Cézanne, Van Gogh, Derain, Rousseau il Doganiere, Toulouse Lautrec, Picasso. I soggiorni moscoviti durante i quali Maurice Denis (1909) e Henry Matisse (1911), allestirono i propri lavori nelle dimore dei due collezionisti, lasciarono il segno nell’arte di Natalia. Foto di Alessandro Moggi La sala riunisce importanti opere di Cézanne, Gauguin, Matisse, Derain e Picasso, artisti rappresentati nelle raccolte moscovite e che hanno influenzato Natalia, insieme a un suo dipinto del 1907, legato al mondo di Toulouse Lautrec e Van Gogh, ma che mostra già un avvicinamento allo stile fauve. Foto di Alessandro Moggi
«Ecco cosa ha dipinto un pazzo e quello che un altro pazzo ha acquistato». Sergei Shchukin a Léonid Pasternak parlando dei propri Gauguin
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