L’ABC di Tomás Saraceno

di Martino Margheri

Ogni mostra di Palazzo Strozzi è un microcosmo con caratteristiche diverse che permette di approfondire temi e momenti specifici della storia dell’arte, suggerendo sempre nuove opportunità di ricerca e coinvolgimento per progetti educativi e di formazione. Abbiamo riscoperto la storia della bottega di Andrea del Verrocchio con una mostra di impeccabile scientificità, ci siamo commossi davanti alle ri-performance di Marina Abramović in una retrospettiva che ha coinvolto un vastissimo pubblico, abbiamo approfondito il lavoro eclettico di Natalia Goncharova artista sacra e profana, santa e diavola, futurista e passatista. I contenuti delle mostre cambiano, e di conseguenza anche le attività che proponiamo, rimane però un obiettivo costante: sostenere la didattica formale attraverso opportunità di formazione, esperienze sul campo e progettualità condivise.

Da Pausa d’arte al progetto Glossario

Grazie al contributo di Unicoop Firenze e alla collaborazione con l’Università degli Studi di Firenze e l’Accademia di Belle Arti, dal 2017 la Fondazione Palazzo Strozzi ha avviato il progetto Pausa d’arte: un’esperienza di formazione indirizzata agli studenti universitari per favorire lo studio dell’arte e la sua comunicazione. Parallelamente il progetto ha offerto al pubblico di Palazzo Strozzi un’occasione di coinvolgimento attraverso cicli di visite condotte dagli studenti: incontri settimanali di 30 minuti per scoprire nuove connessioni tra le opere esposte.

A causa dell’attuale situazione sanitaria la Pausa d’arte, incentrata sulla mostra Tomás Saraceno. Aria, non ha potuto rispettare le modalità previste: la formazione degli studenti è stata avviata, ma non è stato possibile organizzare le visite come da programma. Il progetto ha assunto una nuova forma online: gli appuntamenti con gli studenti a Palazzo Strozzi sono diventati incontri virtuali settimanali e le esposizioni orali si sono trasformate in un lavoro di scrittura che ha dato vita al progetto Glossario.

Un lavoro di analisi sulle opere e sui testi del catalogo ha permesso di rintracciare alcuni concetti fondamentali e di individuare i vocaboli ricorrenti che necessitavano di un ulteriore approfondimento. Il lavoro di Tomás Saraceno vive infatti nell’interazione tra ricerca artistica e ricerca scientifica ed è facile incontrare nei suoi testi termini specifici come ballooning o connettoma. L’approfondimento e la spiegazione delle parole chiave più frequenti ha restituito con maggiore forza e chiarezza la portata del lavoro artistico di Saraceno.

UN ULTERIORE PASSAGGIO

Il progetto Glossario è stato seguito da un’ulteriore attività che si è integrata al corso di Storia dell’arte contemporanea del professor Giorgio Bacci, Dipartimento SAGAS, Università degli studi di Firenze. Il gruppo di nove studenti, con il supporto del Dipartimento Educazione della Fondazione Palazzo Strozzi, ha sviluppato una presentazione che non fosse un semplice racconto della mostra, ma che permettesse di connettere il lavoro di Tomás Saraceno con altre esperienze artistiche, con il pensiero di filosofi, scienziati e intellettuali. Tra le caratteristiche del lavoro di Saraceno c’è la capacità di mettere in comunicazione le arti visive con altri ambiti disciplinari: architettura, biologia, astronomia e progetti collaborativi. Con la presentazione abbiamo cercato di restituire la ricchezza del suo pensiero attraverso un percorso tra le opere presentate in mostra. Di seguito la registrazione della presentazione che si è tenuta in aula giovedì 4 giugno.

Il percorso che abbiamo fatto ci ha insegnato e rimodulare un progetto consolidato negli anni traendone nuovi stimoli e modalità di lavoro. Prossimamente torneremo a visitare le mostre in gruppo, a sviluppare progetti in presenza, ma tutto ciò che è accaduto in questo periodo non sarà perso, anzi, ci permetterà di osservare sotto una nuova luce l’importanza della condivisione dell’arte e di potenziare ulteriormente il nostro lavoro.

Il progetto Glossario e la presentazione sono il frutto del lavoro di Sara Gavagni, Federica Giglio, Gianpaolo Irtinni, Arianna Laguardia, Marta Lorenzi, Maria Palleschi, Vittoria Rossini, Federica Pascarella, Silvia Villafranca, studenti del corso di Storia dell’arte contemporanea, professor Giorgio Bacci (laurea magistrale in Storia dell’Arte) e del corso di Storia dell’Arte Contemporanea, professoressa Tiziana Serena (laurea triennale in DAMS e Scienze umanistiche per la comunicazione), Dipartimento SAGAS (Storia, Arte, Geografia, Antropologia, Spettacolo), Università degli Studi di Firenze.