Dagli affreschi dell’antichità greco-romana attraverso capolavori dell’arte moderna europea fino ai giorni nostri, centinaia di opere provenienti da musei e collezioni private italiani ed esteri, raccontano l’intrigante e spettacolare storia del trompe-l’œil.
Il tema dell’inganno, dell’eterna sfida fra la realtà e la sua simulazione è presentato non solo nell’ambito della pittura, ma nella trasversalità che di fatto ha caratterizzato la sua diffusa fortuna nel percorso dell’arte europea: tarsie lignee che aprono immaginarie finestre su vedute urbane; piani di tavolo che invitano ad afferrare oggetti ingannevolmente prensili; vasellami travestiti in forme animali e vegetali; sculture policrome che con materie di antica tradizione o con le moderne resine “danno vita” a cloni sottilmente inquietanti.
La mostra abbraccia l’intero arco cronologico del trompe-l’œil, riunendo un’antologia di esempi rappresentativi dei suoi diversi aspetti. Pitture parietali d’epoca romana illustrano i motivi dell’antichità classica che per prima ha spinto la “verosimiglianza” fino all’illusionismo. Capolavori di Andrea Mantegna, Tiziano, Paolo Veronese raccontano la rinascita europea del trompe-l’œil dopo la lunga parentesi del Medioevo, che aveva programmaticamente eluso il naturalismo. Tra le molte curiosità del Seicento e Settecento fiammingo, il celebre “Scarabattolo” del Museo dell’Opificio, una fra le meraviglie riconosciute del trompe-l’œil, che ritrae una raccolta del Gran Principe Ferdinando de’ Medici, fatta di “naturalia” e “artificialia” in parte rintracciati ed esposti in mostra, ad alimentare il gioco di specchi fra realtà e finzione.
La mostra presenterà per la prima volta in Italia i pittori realisti dell’Ottocento statunitense. Mentre opere, fra gli altri, di Michelangelo Pistoletto, Vettor Pisani, Carol Feuerman mostrano le diverse declinazioni del tema messe in atto dall’arte del Novecento e contemporanea.