Around Ai Weiwei. Libero

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C’è tanta arte contemporanea da scoprire prima e dopo la visita alla mostra di Palazzo Strozzi. Un itinerario in tutta la regione, eventi, conferenze, film e visite speciali per partecipare alla scena artistica del nostro tempo.
Una selezione di cinque location, estratte dal Fuorimostra di Ai Weiwei. Libero, interamente scaricabile dal nostro sito web.

 

BASE – PROGETTI PER L’ARTE, Firenze
Nato nel 1998, Base è un luogo unico per la pratica dell’arte in Italia, uno spazio aperto alla conoscenza degli aspetti più significativi dell’arte di oggi, italiana e internazionale, in un confronto di idee sulla contemporaneità. L’attività viene curata da un collettivo aperto di artisti (attualmente: Mario Airò, Marco Bagnoli, Massimo Bartolini, Vittorio Cavallini, Yuki Ichihashi, Paolo Masi, Massimo Nannucci, Maurizio Nannucci, Paolo Parisi, Remo Salvadori, Enrico Vezzi) che vivono e operano in Toscana. Essi si avvicendano nella conduzione dell’attività del centro coinvolgendo, in una forma di partecipazione e supporto attivi, un numero sempre più vasto di artisti, studiosi, collezionisti, presentando mostre e progetti che creano un dialogo sulla contemporaneità aperto a un dibattito internazionale.

 

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LE MURATE. PROGETTI ARTE CONTEMPORANEA, Firenze
Le Murate Progetti Arte Contemporanea è un centro di ricerca e produzione artistica che propone mostre, incontri, performance e workshop incentrati sulle tematiche e i linguaggi artistici del contemporaneo, con un taglio fortemente interdisciplinare, a cui si affiancano lo Spazio Riviste e le Residenze per artisti che si offrono come luogo di aggiornamento e formazione. L’attività si svolge negli spazi del SUC (Spazi Urbani Contemporanei), inaugurati nel 2010 all’interno del complesso monumentale dell’ex carcere delle Murate, che si estendono per oltre mille metri quadri di spazio: una vera e propria officina della creatività con un’attenzione particolare ai linguaggi della contemporaneità e della sperimentazione, in dialogo con altre realtà dell’area come il Caffè Letterario e la Fondazione Robert F. Kennedy.
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GIARDINO DEI SUONI DI PAUL FUCHS, Montieri
Il parco-museo ospita una collezione di sculture dell’artista tedesco Paul Fuchs, realizzate mediante l’utilizzo di materiali quali il rame, il ferro, il bronzo, il legno e la pietra, che dal 1996 hanno trovato una collocazione naturale nei prati, tra gli alberi e nell’area prospiciente l’abitazione dello scultore. La denominazione “giardino dei suoni” deriva dagli effetti sonori, come fruscii metallici o suggestivi effetti musicali, prodotti dalle opere sulla base della loro particolare collocazione o composizione in un percorso dove arte e natura dialogano in stretta relazione ed armonia. Il suono esce come fosse una voce della scultura e si accorda alla voce dei boschi che circondano la proprietà.

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CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI, Prato
Dalla sua apertura nel 1988 il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci ha prodotto una vasta attività espositiva e di documentazione sull’arte contemporanea, numerosi programmi didattici, spettacoli ed eventi multimediali. Ha raccolto in collezione oltre mille opere che mappano le tendenze artistiche dagli anni Sessanta ad oggi: pittura, scultura, cinema e video, installazioni, opere su carta, libri d’artista, fotografie, grafica e progetti commissionati. Con l’inaugurazione della grande mostra collettiva a cura di Fabio Cavallucci La fine del mondo il 16 ottobre 2016, il Centro Pecci riapre al pubblico dopo il completamento dell’ampliamento a firma dell’architetto Maurice Nio e la ristrutturazione dell’edificio originario progettato dall’architetto razionalista Italo Gamberini.

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LU.C.C.A. LUCCA CENTER OF CONTEMPORARY ART, Lucca
Un museo pensato per le persone e con le persone, in cui il coinvolgimento emotivo, il divertimento e la socializzazione sono tanto importanti quanto il progetto artistico. Ogni anno vengono realizzate tre grandi mostre legate all’arte moderna e sei progetti site-specific di artisti contemporanei. Fino al 13 novembre 2016 è visitabile la mostra fotografica “Magnum sul set” e dal 3 dicembre 2016 al 5 febbraio 2017 la mostra-installazione di Beatrice Gallori. Il museo è anche dotato di spazi espositivi per mostre collaterali, performance, installazioni, e produce o ospita rassegne di videoarte. Il Lu.C.C.A. viene animato da numerose attività culturali interdisciplinari, alternando workshop a presentazioni di libri, concerti di musica, performance teatrali, cene a tema, conferenze, talk show.
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Fuori mostra: un viaggio in Toscana

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Ideale per chi vuole vivere la città senza rinunciare alla cultura, per chi è alla ricerca di mete alternative per il weekend,  per chi in settimana non sa cosa fare a Firenze e dintorni, per chi vuole rivivere in “pilllole” il soggiorno fiorentino di Peggy Guggenheim nel 1949, o semplicemente per chi vuole approfondire alcune tematiche della mostra Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim andando oltre i confini di Palazzo Strozzi.

Abbiamo preparato per voi uno speciale fuori mostra che vi condurrà alla scoperta dei luoghi dove trascorre il vostro tempo libero tra arte e natura. Una guida ed una mappa vi condurranno in un viaggio alternativo e non scontato del territorio toscano. Di seguito trovate 5 fra questi luoghi imperdibili, ma potrete scoprirne tanti altri nella nostra guida sempre scaricabile e gratuita sul sito di Palazzo Strozzi.

Il Giardino dei Tarocchi, Capalbio (Grosseto)
Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico ideato dall’artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle (Neuilly-sur-Seine 1930-La Jolla, San Diego 2002), popolato di statue ispirate alle figure degli arcani maggiori dei Tarocchi. Stimolata dal Parque Guell di Antoni Gaudí a Barcellona e da quello cinquecentesco di Bomarzo, l’artista ne ha iniziato la costruzione nel 1979. Identificando nel Giardino il sogno magico e spirituale della sua vita, Niki de Saint Phalle si è dedicata alla costruzione delle ventidue imponenti figure in acciaio e cemento ricoperte di vetri, specchi e ceramiche colorate, per più di diciassette anni, affiancata, oltre che da diversi operai specializzati, da un’équipe di nomi famosi e soprattutto del marito Jean Tinguely.

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Il Mercato Centrale di Firenze
Il Mercato Centrale accoglie l’installazione Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, a cura di Nicolas Ballario e Domenico Montano. Insieme a Juan E. Sandoval, Pistoletto ha creato un’installazione che nasce da un progetto del 2003, anno in cui scrive il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegna il simbolo: una riconfigurazione del segno matematico d’infinito. Tra i due cerchi opposti, simbolo di natura e artificio, viene inserito un cerchio centrale, a rappresentare il grembo generativo di una nuova umanità, ideale superamento del conflitto in cui natura e artificio si ritrovano nella società. Questa è la vera vocazione del Mercato Centrale, quella di essere un punto di incontro di un nuovo Umanesimo, dove il rispetto per ciò che siamo e la curiosità dell’avanguardia possano incontrarsi. L’officiante di questo incontro è la luce, e le luci naturali e quelle artificiali mostrano l’installazione sempre in modo diverso. Rigenerato.

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Antinori Art Project, Antinori nel Chianti classico, Bargino (Firenze)
width=La Cantina Antinori nel Chianti Classico è il simbolo del legame tra i Marchesi Antinori e le arti: sin dal 1385 la famiglia ha unito il proprio nome all’eccellenza nell’arte del vino e alla tradizione mecenatistica. Così nel 2012, con l’inaugurazione della nuova cantina progettata dall’architetto Marco Casamonti, vi è stata trasferita parte della collezione di famiglia. Per dare sistematicità e impulso ai progetti dedicati alle arti visive del nostro tempo è stato avviato Antinori Art Project, dall’idea di creare una naturale prosecuzione dell’attività di collezionismo. Si tratta infatti di un programma di commissioni site specific rivolto a giovani, ma già affermati, protagonisti della scena artistica, nonché esposizioni temporanee e seminari. Gli interventi nel biennio 2012/2013, a cura di Chiara Parisi, hanno coinvolto Yona Friedman, Rosa Barba e Jean-Baptiste Decavèle e dal 2014, con l’arrivo di Ilaria Bonacossa alla direzione artistica del progetto, hanno lasciato la loro “traccia” Tomàs Saraceno, Giorgio Andreotta Calò e Nicolas Party.

 

 

 

 

 

 

 

 

Castello di Ama per l’Arte Contemporanea, Gaiole in Chianti (Siena)
width=Il complesso è composto da più edifici sorti in epoche diverse. Nel 1999 la passione di Lorenza Sebasti e Marco Pallanti ha portato all’inaugurazione del progetto “Castello di Ama per l’Arte Contemporanea”, con l’appoggio della Galleria Continua di San Gimignano. Le cappelle delle ville ospitano installazioni di grandi artisti: Aima di Anish Kapoor la cappella di Villa Pianigiani, Confession of Zero di Hiroshi Sugimoto quella di Villa Ricucci. Sono presenti anche Topiary di Louise Bourgeois in una cisterna in pietra nella cantina di invecchiamento di villa Pianigiani, mentre Michelangelo Pistoletto è stato l’iniziatore del progetto con L’albero di Ama: moltiplicazione e divisione dello specchio. Kendell Geers è presente con Revolution/love collocata nella cantina di invecchiamento, Giulio Paolini con Paradigma, Chen Zhen è rappresentato dall’opera postuma La Lumière intérieur du corps humain, l’artista cubano Carlos Garaicoa da Yo no quiero ver mas a mis vecinos. Daniel Buren è presente con Sulle Vigne: punti di vista, divenuta l’immagine simbolo del castello di Ama; Nedko Solakov ha rivisitato due stanze della villa Ricucci con i suoi Amadoodles; l’installazione Towards the ground di Cristina Iglesias è immersa nella natura; Ilya & Emilia sono presenti con The Observer e Pascale Marthine Tayou ha portato i colori del Camerun con Le Chemin du bonheur.

Il Giardino di Daniel Spoerri, Seggiano (Grosseto)
All’inzio degli anni Novanta, l’artista Daniel Spoerri – nato in Romania nel 1930 e presto trasferito in Svizzera, paese della madre di cui ha assunto il cognome – ha cominciato a installare un parco di sculture sulle pendici del Monte Amiata, su un terreno di sedici ettari. Aperto al pubblico nel 1997, attualmente il Giardino accoglie centotré opere di cinquanta artisti diversi: Spoerri, si è infatti avvalso della collaborazione di importanti artisti come Eva Aeppli, Arman, Erik Dietman e Jean Tiguely. Accanto alle sculture in bronzo di Spoerri – come la Chambre Nr 13 – divani d’erba, un olivo dorato, giganteschi suonatori di tamburi seguiti da centosessanta oche e altre figure come draghi sputafuoco, nani e guerrieri, in un allestimento fra sogno e realtà. Le sculture sono integrate nel paesaggio caratterizzato da olivi, castagni e macchia mediterranea, e affiancate da un percorso botanico che segnala le piante.

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