Il Cinquecento a Firenze. Un viaggio attraverso l’arte e la cultura

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Non è la prima volta che Palazzo Strozzi ospita una mostra sul Cinquecento fiorentino: nel 1940 proprio una “Mostra del Cinquecento toscano” inaugurò l’utilizzo del palazzo, appena venduto dalla famiglia Strozzi, come spazio espositivo.

Più recentemente, le due epocali rassegne sul Bronzino, nel 2010, e sul Pontormo e il Rosso Fiorentino, nel 2014, hanno contribuito ad affermare il prestigio internazionale della nostra istituzione.

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La mostra odierna vuole essere continuazione e conclusione dello straordinario viaggio attraverso l’arte e la cultura a Firenze cominciato con le due esposizioni appena citate e chiudere così una ideale trilogia sulla “maniera” fiorentina a cura di Antonio Natali e Carlo Falciani.

Il percorso parte con confronti tra capolavori assoluti, opere che non si era riusciti a ottenere in prestito nelle precedenti esposizioni, come quello tra la Pietà di Luco di Andrea del Sarto e il Dio fluviale di Michelangelo o quello triplo, letteralmente “da manuale”, che vede protagonisti la visionaria Deposizione dalla croce del Rosso Fiorentino, l’allucinata Deposizione del Pontormo e la raffinatissima Deposizione del Bronzino, tornata “a casa” per quest’occasione dopo che Cosimo I la donò a Nicolas Perrenot de Granvelle, segretario dell’imperatore Carlo V: dialoghi irripetibili che trovano in Palazzo Strozzi il perfetto scenario in cui compiersi.

La mostra continua percorrendo tutto il XVI secolo in modo grandioso ed emozionante senza soluzione di continuità, alternando capolavori dei più grandi maestri a quelli di artisti forse meno noti al grande pubblico ma sempre di un tenore qualitativo altissimo, fornendo perciò il contesto ideale per l’apprezzamento storico di questo splendente autunno del Rinascimento.width=Il Compianto su Cristo morto (Pietà di Luco) di Andrea del Sarto, esposto insieme al Dio fluviale di Michelangelo

width=Veduta della sala della mostra che espone le tre Deposizioni a confronto

 

Gli oltre settanta dipinti e sculture esposti provengono da musei internazionali e da importanti collezioni private: un’opportunità quindi per vedere riuniti capolavori raramente accessibili. Inoltre, numerose grandi pale d’altare, abitualmente ospitate da chiese toscane e non solo, trovano in mostra un’occasione per essere riportate a nuova vita, attraverso una campagna di restauri senza precedenti per Palazzo Strozzi: esempio di come la nostra attività espositiva, oltre a portare sul territorio un notevole impatto economico prodotto dalle nostre mostre e dalle collaborazioni e sinergie messe in atto, arricchisca anche il nostro patrimonio artistico.

width=Veduta della sala della mostra a Palazzo Strozzi dedicata agli Altari della controriforma. Molte delle opere esposte sono state restaurate per l’occasione.

 

Dopo i grandi successi ottenuti portando a Firenze la grande arte contemporanea, Palazzo Strozzi si riaccosta oggi al passato, ma con un approccio nuovo e sperimentale: non solo per celebrare Firenze e la sua grande storia, ma anche per riscoprire una generazione di artisti e un periodo storico che rappresenta un riferimento per una riflessione sul mecenatismo, sul rapporto tra arte e potere e su quello tra sacro e profano, alla luce delle nuove istanze tridentine che portarono a una profonda rimeditazione dei modelli e degli insegnamenti dei grandi maestri di inizio Cinquecento.

“Il Cinquecento a Firenze” rappresenta perciò un’opportunità speciale per celebrare il ruolo di Palazzo Strozzi come piattaforma d’eccellenza per l’arte e la cultura, volta all’innovazione, tra passato e presente, e alla valorizzazione del patrimonio storico artistico.

Arturo Galansino
Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozziwidth=

Dieci motivi per visitare Il Cinquecento a Firenze

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Primi giorni di apertura per Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, a Palazzo Strozzi fino al 21 gennaio 2018.
Una straordinaria mostra dedicata all’arte del Cinquecento a Firenze che mette in dialogo oltre settanta opere di artisti come Michelangelo, Bronzino, Giorgio Vasari, Rosso Fiorentino, Pontormo, Santi di Tito, Giambologna, Bartolomeo Ammannati. La celabrazione di una eccezionale epoca culturale, tra “maniera moderna” e controriforma, tra la commitenza dei Medici e della Chiesa.

Fra le tante ragioni per visitare Il Cinquecento a Firenze, ci siamo divertiti a selezionare i dieci motivi che rendono questa mostra davvero imperdibile.

 

1. Le tre Deposizioni di Pontormo, Rosso Fiorentino e Bronzino riunite per la prima volta nella storia.

width=Veduta della sala della mostra che espone le tre Deposizioni a confronto

 

2. L’ampio ventaglio di pittori e scultori che rappresentano l’intero secolo.

3. Il Cristo deposto del Bronzino proveniente da Besançon: la tavola, collocata nella Cappella di Eleonora di Toledo di Palazzo Vecchio nell’estate del 1545, fu inviata in dono in Francia nel settembre dello stesso anno e da allora non è più tornata a Firenze.

width=Bronzino, Cristo deposto, 1543-1545 circa, Besançon, Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie

 

4. Il Dio fluviale di Michelangelo che col restauro ha recuperato la cromia chiara evocatrice del marmo.

width=Michelangelo Buonarroti, Dio fluviale, 1526-1527 circa, Firenze, Accademia delle Arti del Disegno (in deposito presso Museo di Casa Buonarroti)

 

5. Le pale d’altare più significative del secondo Cinquecento riunite per la prima volta in una rassegna a seguito di eccezionali restauri.

6. Le opere più belle di Santi di Tito, uno degli artisti da riscoprire in quelle virtù poetiche che ne fanno uno dei più grandi del Cinquecento.

7. La sala delle Allegorie come esempio altissimo di pittura profana.

width=Veduta della sala dedicata alle Allegorie e ai Miti a Palazzo Strozzi

 

8. Venere e Amore di Alessandro Allori, uno dei vertici della pittura profana del secondo Cinquecento.

9. La Fata Morgana di Giambologna, proveniente dal parco della villa del committente e mecenate Bernardo Vecchietti e ora in collezione privata.

width=Giambologna, Fata Morgana, 1572, Collezione privata, Courtesy of Patricia Wengraf Ltd.

 

10. L’ultima pala dipinta dal Bronzino mai esposta finora e quasi ignota, che è stata restaurata per l’occasione.

width=Veduta di una sala della mostra a Palazzo Strozzi, sulla parete di fondo l’Immacolata Concezione di Bronzino

 

Il Cinquecento a Firenze vi aspetta a Palazzo Strozzi fino al 21 gennaio 2018, siete tutti invitati a condividere con noi i vostri personali motivi per visitare (o per non visitare) questa mostra irripetibile.

Aspettando Il Cinquecento a Firenze

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Manca pochissimo all’apertura della mostra Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna, una straordinaria mostra dedicata all’arte del Cinquecento a Firenze, espressione di una stagione unica per la storia dell’arte.

L’esposizione, che aprirà le sue porte al pubblico da giovedì 21 settembre a Palazzo Strozzi, comprenderà oltre 70 tra dipinti e sculture, per un totale di 41 artisti, grazie a una fondamentale rete di collaborazioni creata sia con musei e istituzioni del territorio che a livello internazionale.

width=Nelle sale di Palazzo Strozzi si troveranno a dialogare, in un percorso cronologico e tematico tra “maniera moderna” e controriforma, opere sacre e profane dei grandi maestri del secolo come Michelangelo, Pontormo e Rosso Fiorentino, ma anche di pittori quali Giorgio Vasari, Jacopo Zucchi, Giovanni Stradano, Girolamo Macchietti, Mirabello Cavalori e Santi di Tito e scultori come Giambologna e Bartolomeo Ammannati.
Artisti capaci di giocare su più registri espressivi – dall’ispirazione religiosa alle passioni comuni – mediando la propria formazione, avvenuta sui grandi maestri d’inizio secolo, con le istanze di un mondo che affrontava un complesso cambiamento verso una nuova visione sia della natura sia dell’espressione artistica.

width=Santi di Tito, Resurrezione, 1574 circa, Firenze, Basilica di Santa Croce

 

width=Rosso Fiorentino, Deposizione dalla croce, 1521, Volterra, Pinacoteca e Museo Civico

 

Grandi protagoniste della mostra saranno celebri opere come il Cristo deposto di Bronzino, eccezionale prestito del Musée des Beaux-Arts et d’Archéologie di Besançon, la Deposizione di Pontormo della Chiesa di Santa Felicita a Firenze, la Deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino da Volterra, la Resurrezione di Santi di Tito, proveniente dalla Basilica di Santa Croce di Firenze e il Dio fluviale di Michelangelo.
Attraverso sezioni dedicate ai temi centrali della riflessione artistica, Il Cinquecento a Firenze costituisce un’occasione straordinaria per confrontare opere celeberrime studiate da un punto di vista inedito, presentate accanto ad altre di artisti oggi meno noti ma il cui lavoro ha contribuito a determinare il ricco e complesso panorama del periodo.

width=Pontormo, Deposizione, 1525-1528, Firenze, Chiesa di Santa Felicita

 

L’importante campagna di restauri condotta in occasione dell’esposizione, molte le opere di grande rilevanza coinvolte, ha visto in prima fila i membri della Fondazione Friends of Florence e altri importanti benefattori come la Moretti Fine Art e la Banca Federico Del Vecchio.
Un’opportunità per questi capolavori che necessitavano da tempo di interventi lunghi e complessi.

width=Michelangelo Buonarroti, Dio fluviale, 1526-1527 circa, Firenze, Accademia delle Arti del Disegno (in deposito presso il Museo di Casa Buonarroti)

 

Il Cinquecento a Firenze. Tra Michelangelo, Pontormo e Giambologna dal 21 settembre 2017 al 21 gennaio 2018 a Palazzo Strozzi.

 

Bill Viola. Rinascimento elettronico in altri 5 capolavori

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Fra pochissimi giorni chiuderà Bill Viola. Rinascimento elettronico (a Palazzo Strozzi fino a domenica 23 luglio), la mostra che celebra il maestro indiscusso della videoarte contemporanea.

In questo articolo, esplorando spiritualità, esperienza e percezione, abbiamo selezionato per voi 5 capolavori del videoartista americano fra le opere esposte a Palazzo Strozzi in questa grande mostra.

L’umanità è protagonista delle sue installazioni: persone, corpi e volti caratterizzati da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita.

 

The Greeting

Due donne conversano davanti a edifici industriali. Sono interrotte da una terza che le due salutano, ma che una sola conosce. Si alza una leggera brezza e la luce muta quando la nuova arrivata si rivolge all’amica e – ignorando l’altra – le sussurra: «Can you help me. I need to speak to you right now» . (Puoi aiutarmi, ho bisogno di parlarti subito). Con imbarazzo vengono fatte le presentazioni.
Le azioni sono mostrate in un rallentamento estremo e il video estende i quarantacinque secondi reali dell’incontro fino a dieci minuti di proiezione, così ogni variazione è esaminata nei minimi particolari. Il linguaggio inconscio del corpo e le sfumature di sguardi e gesti vengono accentuati, gli edifici sembrano violare le leggi della prospettiva, a tratti lo sfondo passa in primo piano e nei punti più bui si scorgono altre figure. Azioni e intenzioni dei personaggi non trovano una spiegazione e il significato dell’evento resta sospeso.
Il video, ispirato alla Visitazione del Pontormo qui per la prima volta mostrata in un confronto diretto, è stato esposto alla Biennale di Venezia del 1995 riscuotendo grande successo. The Greeting rappresenta un punto di svolta nella carriera di Viola, sia per il recupero della tradizione pittorica rinascimentale che per l’utilizzo di attori, scenografie e produzioni di tipo cinematografico.

width=Bill Viola, The Greeting, 1995, Courtesy Bill Viola Studio

 

Four Hands

L’opera appartiene alla serie The Passions, che ha origine nel 1998 quando Viola è borsista del Getty Research Institute di Los Angeles per lavorare sulla rappresentazione delle passioni. L’artista si ispira all’arte sacra del Medioevo e Rinascimento per mostrare quanto di essa sopravviva nel linguaggio contemporaneo delle espressioni.
In Four Hands gli schermi presentano immagini in movimento delle mani di un ragazzino, di una donna e un uomo di mezza età e di una donna più anziana che compiono gesti lenti, familiari e insoliti, influenzati da fonti che vanno dalle mudrā buddhiste alle tavole chirologiche inglesi del Seicento. Le mani di tre generazioni rappresentano le diverse fasi della vita umana.

width=Bill Viola, Four Hands, 2001, Courtesy Bill Viola Studio

 

Emergence

In Emergence, commissionata dal Getty Museum e parte della serie The Passions, due donne vegliano ai lati di un pozzo. La più giovane si gira verso il sacello da cui compare prima la testa e poi il corpo, pallidissimo, di un giovane che, sollevandosi, fa traboccare l’acqua. Anche l’anziana si volta e assiste all’emersione dell’uomo che, affiorato interamente, cadrebbe se non fosse sostenuto dalle donne che lo depongono per terra coprendolo con un telo: una ne poggia la testa sulle ginocchia, l’altra ne abbraccia il corpo.
Viola si è ispirato all’affresco del Cristo in pietà di Masolino da Panicale del Museo della Collegiata di Empoli, ma – poiché il video non è un’immagine ferma e unica – ha contaminato Emergence con altre suggestioni del passato, derivate dai sarcofagi romani, dalla Pala Baglioni di Raffaello, dalla Pietà Rondanini di Michelangelo, dalla Morte di Marat di David.
L’acqua che sgorga dal sepolcro è simbolo di morte e insieme riferimento alla fuoriuscita dei liquidi amniotici durante il parto, e crea così una narrazione circolare tra l’inizio e la fine della vita. Viola unisce qui pensiero cristiano e spiritualità orientale in un originale sincretismo.

width=Bill Viola, Emergence, 2002, Courtesy Bill Viola Studio

 

The Deluge

In The Deluge numerosi passanti camminano con tranquillità davanti a un edificio appena restaurato, nella luce limpida dell’equinozio autunnale, impegnati in attività quotidiane, ma l’accelerazione crescente dei movimenti delle persone si accompagna poi alla sensazione di catastrofe imminente. Un fragore precede la discesa a precipizio delle scale degli abitanti della casa che cercano di evitare una cascata torrenziale che erompe dalle porte e dalle finestre, travolgendoli. Gli ultimi, infatti, hanno atteso troppo nella sicurezza delle case e devono correre per salvarsi, mentre il diluvio si abbatte con forza sul loro mondo privato. Poi la violenza e la furia si placano e l’acqua lentamente si ritira, lasciando l’edificio intatto e la strada pulita: quando tutto è finito il sole risplende sull’asfalto asciutto.
Viola evoca, con questa seconda sequenza di Going Forth By Day esposta in mostra, i cicli pittorici del passato e l’archetipo mitico del diluvio biblico, utilizzando la monumentalità e il suono per condurre lo spettatore a meditare sulla condizione umana.

width=Bill Viola, The Deluge (Going Forth By Day), 2002, Courtesy Bill Viola Studio

 

Martyrs series

Il termine greco per martire significa “testimone”, ma oggi i mass media trasformano tutti noi in testimoni delle sofferenze altrui. Le vite dei martiri del passato, improntate all’azione, possono contribuire a fare luce sull’inerzia della vita moderna.
Queste quattro figure, mostrando la capacità dell’uomo di sopportare la sofferenza pur di tener fede ai propri principi, rappresentano gli ideali di forza d’animo, perseveranza, resistenza, fino all’accettazione della morte. Sono infatti pronti a sacrificare la vita in nome di un valore superiore. Il riferimento non è ai martiri in senso cristiano ma alle sofferenze della condizione umana.
Nonostante il progressivo e sempre più violento scatenarsi degli elementi naturali, i quattro rimangono saldi nella loro determinazione, nel drammatico passaggio attraverso la morte per arrivare alla luce.

width=Bill Viola, Earth Martyr, Air Martyr, Fire Martyr, Water Martyr (Martyrs series), 2014, Courtesy Bill Viola Studio

 

Orario mostra
Tutti i giorni inclusi i festivi dalle ore 10.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso alle 19.00).
Ogni giovedì dalle ore 10.00 alle ore 23.00 (ultimo ingresso alle 22.00).

Se volete evitare qualsiasi coda ed entrare direttamente in mostra, è possibile acquistare il biglietto online.

Bill Viola. Rinascimento elettronico in 5 capolavori

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Fino al 23 luglio 2017 la Fondazione Palazzo Strozzi presenta al pubblico Bill Viola. Rinascimento elettronico, la mostra che celebra il maestro indiscusso della videoarte contemporanea.
In un percorso espositivo unitario tra Piano Nobile e Strozzina la mostra ripercorre – attraverso straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono – la carriera di questo artista, dalle prime sperimentazioni degli anni settanta fino alle grandi installazioni successive al Duemila.

Esplorando spiritualità, esperienza e percezione Viola indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze ed energie della natura come l’acqua e il fuoco, la luce e il buio, il ciclo della vita e quello della rinascita.

Abbiamo selezionato per voi 5 capolavori del videoartista americano fra le opere esposte a Palazzo Strozzi in questa grande mostra.

 

The Crossing

L’immagine di un uomo somigliante all’artista avanza in uno spazio buio e, quando sta per riempire l’inquadratura, si ferma e fissa lo spettatore. Ai suoi piedi compare una fiamma votiva, il fuoco divampa, si diffonde sul pavimento e poi risale il corpo. Mentre un suono fragoroso satura lo spazio, la figura viene inghiottita da un vampata, che si placa lasciando qualche fiammella sul pavimento, quindi l’immagine torna nera e il ciclo si ripete. Sull’altro schermo avanza la stessa sagoma umana. Anch’essa si ferma, un fiotto d’acqua sgorga sulla sua testa e si trasforma in una cascata che l’inonda mentre un suono assordante riempie l’ambiente. La cascata si placa riducendosi a qualche goccia, ma la sagoma è scomparsa e anche questo lato dello schermo ridiventa nero con una ciclicità che si ripete senza interruzione.
Si tratta di una delle prime opere nelle quali l’artista lavora in modo grandioso con i due elementi naturali e ricorda riti iniziatici presenti in molte culture. Si assiste al violento annientamento della persona a opera delle forze naturali opposte di fuoco e acqua, necessario per raggiungere la trascendenza, in un’installazione che per la grandiosità, il forte contrasto tra luce e buio, il suono potente, ha le caratteristiche di uno spettacolo teatrale barocco.

width=Bill Viola, The Crossing, 1996, Courtesy Bill Viola Studio

 

The Path

Durante il solstizio d’estate una pineta è percorsa, alle prime luci del giorno, da un flusso di persone, tutte diverse e appartenenti alle più svariate età ed estrazioni sociali. Dietro questo flusso ininterrotto non sembra celarsi alcun ordine o sequenza. Sono viaggiatori in cammino, che procedono con ritmi differenti sul “sentiero della vita”, muovendosi in un spazio tra due mondi.
Il video è il secondo di Going Forth By Day, un vero e proprio “ciclo di affreschi digitale” realizzato per il Deutsche Guggenheim Berlin, costituito da cinque scene, di cui fanno parte The Path e The Deluge, presenti in mostra. Per quanto ambientato nel mondo contemporaneo, il ciclo si lega alle opere del passato: per The Path il riferimento è alle Storie di Nastagio degli Onesti, oggi al Prado, che Botticelli e la sua bottega eseguirono nel 1483 ispirandosi a Boccaccio. Nel Decameron la vicenda è collocata nella pineta di Classe, e narra la punizione d’oltretomba a cui possono assistere anche i vivi: un cavaliere infernale insegue una fanciulla colpevole in vita di aver dileggiato l’uomo che l’amava spingendolo al suicidio. La scena avviene dunque in uno spazio che congiunge i due mondi, come nell’opera di Viola.

width=Bill Viola, The Path, 2002, Courtesy Bill Viola Studio

 

Inverted Birth

Inverted Birth descrive cinque fasi di risveglio attraverso una serie di trasformazioni violente. Un uomo è in piedi nel buio inzuppato da un liquido nero, e il rumore cupo dello spazio vuoto è punteggiato dal suono delle gocce. Poco a poco il liquido comincia a sollevarsi, poi il movimento ascendente si intensifica sfociando in un fragoroso diluvio. La cupa disperazione del nero muta in paura mentre il liquido sfuma nel rosso, e l’uomo conserva le forze. Un fiotto di liquido bianco reca sollievo e nutrimento, seguito dall’azione purificatrice dell’acqua. Infine, una lieve foschia porta accettazione, risveglio e nascita.
I liquidi rappresentano l’essenza della vita umana: terra, sangue, latte, acqua e aria, e il ciclo della vita dalla nascita alla morte, qui invertito in una trasformazione dall’oscurità alla luce.

width=Bill Viola, Inverted Birth, 2014, Courtesy Bill Viola Studio

 

Man Searching for Immortality / Woman Searching for Eternity

Le immagini di un uomo e una donna anziani, nudi e dapprima in bianco e nero, sono proiettate su due lastre di granito nero che formano un dittico. I due camminano verso lo spettatore guardandolo a tratti negli occhi, poi accendono una torcia ed esaminano attentamente e con lentezza il proprio corpo per trovare tracce di malattia o corruzione.
La luce crea un’aureola dorata che ricorda la pittura tre-quattrocentesca, poi il granito colora progressivamente la loro pelle che finisce per fondersi con la pietra e le figure si dissolvono nella materia da cui sono emerse.
Si tratta di dipinti in movimento, immagini animate, veri e propri tableaux vivants che rinviano – ribaltata – alla tradizione iconografica, soprattutto nordica, delle figure giovanili di Adamo ed Eva. La luce disegna graficamente, come in un’incisione di Dürer, le tracce del tempo sui loro corpi, che vengono indagati con grande scrupolo, in un confronto solitario ed eroico, nella sua terribile quotidianità, con l’ineluttabilità della morte.

width=Bill Viola, Man Searching for Immortality / Woman Searching for Eternity, 2013, Courtesy Bill Viola Studio and Blain|Southern, London

 

The Reflecting Pool

The Reflecting Pool è un vero e proprio manifesto dell’arte elettronica in cui Viola esplora caratteristiche e potenzialità del medium video e concentra le principali tematiche che svilupperà in seguito: manipolazione del tempo, rapporto dell’uomo con il mondo, riflessione sull’immagine, acqua come simbolo di purificazione e di avvicinamento a un percorso iniziatico.
Un uomo esce da un bosco, si ferma davanti a una piscina e di lui si vedono sia il corpo che il riflesso sull’acqua. Spicca un salto per tuffarsi vestito, e la sua immagine rimane bloccata; mentre per lui il tempo si arresta, la superficie dell’acqua registra eventi percepibili sia come movimenti della superficie che come riflessi, che non includono però quello del suo corpo che gradualmente scompare, per riapparire in mezzo alla vasca. Ne esce, adesso nudo, per allontanarsi nel bosco da cui è venuto. La realizzazione del video è stata estremamente complessa in epoca pre-digitale, e ha richiesto una camera fissa e diverse riprese fatte dissolvere l’una sull’altra per ottenere la transizione delle immagini ricercata e sottolineare la complessità della percezione

width=Bill Viola, The Reflecting Pool, 1977-1979, Courtesy Bill Viola Studio

 

Per orientare il visitatore nella sua visita, Palazzo Strozzi ha realizzato il Booklet della mostra, contenente le piante del Piano Nobile e della Strozzina e i testi di approfondimento di ogni opera esposta in Bill Viola. Rinascimento elettronico. Il booklet è disponibile gratuitamente presso la biglietteria di Palazzo Strozzi oppure scaricabile a questo link.

Vademecum della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico

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In un percorso espositivo unitario tra Piano Nobile e Strozzina la mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico ripercorre – attraverso straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono – la carriera di questo maestro della videoarte, dalle prime sperimentazioni degli anni Settanta fino alle grandi installazioni successive al Duemila. Esplorando spiritualità, esperienza e percezione Viola indaga l’umanità: persone, corpi, volti sono i protagonisti delle sue opere, caratterizzate da uno stile poetico e fortemente simbolico in cui l’uomo è chiamato a interagire con forze opposte ed energie della natura come acqua e fuoco, luce e buio, e il ciclo di vita, morte e rinascita.

Per orientare il visitatore nella sua visita, Palazzo Strozzi ha realizzato il Booklet della mostra, contenente le piante del Piano Nobile e della Strozzina e i testi di approfondimento di ogni opera esposta in Bill Viola. Rinascimento elettronico. Il booklet è disponibile gratuitamente presso la biglietteria di Palazzo Strozzi oppure scaricabile a questo link.

width=La mostra trova la sua sede ideale nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi, iniziando dal Piano Nobile, dove – oltre all’esposizione di alcune fra le più importanti opere di Bill Viola come The Crossing, The Path, e Inverted Birth – si crea uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso un inedito confronto diretto delle opere di Viola con quei capolavori di grandi maestri del passato che sono stati per lui fonte di ispirazione e hanno segnato l’evoluzione del suo linguaggio.

width=In mostra, per la prima volta, si potrà vedere dal vivo e nello stesso ambiente l’accostamento di The Greeting di Bill Viola e la Visitazione del Pontormo che lo ha ispirato, Catherine’s Room di Bill Viola insieme a Caterina da Siena e quattro beate domenicane del pittore tardogotico Andrea di Bartolo, il dialogo fra Emergence di Bill Viola e il Cristo in pietà di Masolino da Panicale che il video cita letteralmente, The Deluge di Bill Viola a confronto con Il Diluvio universale e recessione delle acque di Paolo Uccello, e Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity di Bill Viola insieme alle due tavole Adamo ed Eva di Lukas Cranach.

width=Immagini della mostra al Piano Nobile. Foto Alessandro Moggi

Il percorso continua nella Strozzina dove si celebra la speciale relazione tra Bill Viola e la città di Firenze. È qui infatti che l’artista (nato a New York nel 1951 e il cui nonno era di origini italiane) ha lavorato agli inizi della sua carriera quando, tra il 1974 e il 1976, è stato direttore tecnico di art/tapes/22, straordinario centro di produzione e documentazione del video. Un periodo raccontato attraverso le foto di Gianni Melotti nella sala Firenze Settanta e alcuni lavori di Bill Viola di quegli anni come Eclipse e Il Vapore.
In mostra, fra le altre opere, anche The Reflecting Pool (1977-1979), vero e proprio manifesto dell’arte elettronica in cui Viola esplora caratteristiche e potenzialità del medium video e concentra le principali tematiche che svilupperà in seguito.

width=Immagini della mostra in Strozzina. Foto Alessandro Moggi

Inoltre tante sono le possibilità per rendere speciale la vostra visita a Bill Viola. Rinascimento elettronico a Palazzo Strozzi come il Kit Famiglie e il Kit Disegno, sempre disponibili gratuitamente al Punto Info in mostra.
Al Piano Nobile sono inoltre a disposizione dei visitatori due touchscreen interattivi che permettono di approfondire i temi, le opere in mostra e le speciali collaborazioni fuori Palazzo Strozzi, scoprire contenuti speciali dedicati alla biografia di Bill Viola, e anche inviare una cartolina digitale ai propri amici.
In Strozzina è presente infine una Sala Lettura, dedicata ai visitatori che vogliano approfondire la conoscenza di Bill Viola e delle sue opere, oppure a chi voglia un momento di pausa dalla visita.

width=La Sala Lettura. Foto Alessandro Moggi

Il rapporto di Viola con la storia e l’arte toscane viene inoltre esaltato attraverso importanti collaborazioni con musei e istituzioni quali il Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi, il Museo di Santa Maria Novella a Firenze, e con le città di Empoli e Arezzo.
Richiedi in biglietteria il Fuorimostra Bill Viola. Rinascimento elettronico che raccoglie queste collaborazioni e propone un itinerario con cui, a partire da Palazzo Strozzi e attraverso altri sei diversi luoghi del territorio, scoprire e approfondire l’arte di Bill Viola.
Continuate a seguirci per scoprire nel dettaglio questa pubblicazione e i luoghi coinvolti.

Conserva il biglietto della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico

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Visitare la mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico non porta “solo” alla scoperta delle opere di uno dei più importanti artisti del nostro tempo, esposte a Palazzo Strozzi in un percorso espositivo unitario tra Piano Nobile e Strozzina. Tantissime sono infatti le agevolazioni per chi conserva il proprio biglietto, in un itinerario ricco di collaborazioni con musei, istituzioni culturali, teatri e partner locali.

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Fondazione Palazzo Strozzi e Palazzo Grassi e Punta della Dogana a Venezia propongono dal 9 aprile una speciale convenzione nel segno dell’arte contemporanea: ai possessori del biglietto della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico è infatti concesso l’ingresso ridotto alla mostra Treasures from the Wreck of the Unbelievable (dal 9 aprile al 3 dicembre 2017) dell’artista Damien Hirst, a € 15,00 anziché € 18,00.
Allo stesso modo ai possessori del biglietto Treasures from the Wreck of the Unbelievable è concesso il biglietto ridotto a € 9,50 per la mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico.

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Dal 6 aprile la mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico trova una diretta prosecuzione nel Museo della Collegiata di Sant’Andrea a Empoli tramite l’esposizione dell’opera Sharon di Bill Viola. Il Museo accoglie abitualmente il Cristo in pietà di Masolino ora a Palazzo Strozzi, a conferma di una collaborazione culturale con l’obiettivo di valorizzare il territorio toscano.
I possessori del biglietto della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico potranno acquistare l’ingresso ridotto a € 2,00 anziché € 3,00 per l’opera Sharon, mentre ai possessori del biglietto dell’opera è riservato il biglietto ridotto a € 9,50 per la mostra a Palazzo Strozzi. L’iniziativa si inserisce nel progetto Piccoli Grandi Musei della Fondazione CR Firenze.

width=Bill Viola, Sharon (dettaglio), 2013. Courtesy Bill Viola Studio

Per gli amanti della musica e del teatro è invece possibile, presentando il biglietto della mostra di Palazzo Strozzi, usufruire di speciali sconti all’Opera di Firenze della Stagione 2016/2017 dell’80° Maggio Musicale Fiorentino, dei concerti dell’ORT-Orchestra della Toscana della Stagione 2016/2017, e degli spettacoli organizzati dal Teatro della Toscana.

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Tanti altri vantaggi, riduzioni e occasioni vi aspettano fino alla chiusura di Bill Viola. Rinascimento elettronico a luglio, trovate tutti gli aggiornamenti alla seguente pagina dedicata.
Non vi rimane che conservare il biglietto e consultare tutti i programmi delle istituzioni culturali partner della Fondazione Palazzo Strozzi.

Bill Viola. Rinascimento elettronico e le opere dei grandi maestri del passato

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In occasione della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico, nella cornice rinascimentale di Palazzo Strozzi, si crea uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo, attraverso un inedito confronto diretto delle opere di Viola con quei capolavori di grandi maestri del passato che sono stati per lui fonte di ispirazione e ne hanno segnato l’evoluzione del linguaggio.

Oltre al confronto fra The Greeting e la Visitazione del Pontormo che lo ha ispirato e di cui abbiamo parlato nel precedente articolo, in mostra, per la prima volta, si potrà vedere dal vivo l’accostamento di Emergence con il Cristo in pietà di Masolino da Panicale che il video cita letteralmente.
Emergence, con altri tre video presenti in mostra, appartiene alla serie “The Passions” (2000-2002), alla quale Bill cominciò a lavorare durante un periodo di ricerca al Getty Research Institute di Los Angeles diretto da Salvatore Settis, nel 1998. Qui l’artista lavorò per un anno alla rappresentazione delle passioni e delle sofferenze umane studiando assieme ad un gruppo di storici dell’arte ed accademici e osservando le opere della collezione.

width=La sala della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico (Palazzo Strozzi, 10 marzo-23 luglio 2017) che espone il Cristo in pietà di Masolino da Panicale a confronto con The Emergence di Bill Viola. Foto Alessandro Moggi.

“The Passions” è collegata all’arte antica nei temi e nei formati. Ad esempio, Catherine’s Room è una vera e propria “video-predella” – ispirata da un’opera del pittore tardogotico senese Andrea di Bartolo, Caterina da Siena e quattro beate domenicane (Venezia, Gallerie dell’Accademia) – in cui la rappresentazione di gesti e azioni quotidiani all’interno della ripetuta scatola spaziale evoca l’inesorabile scorrere della vita dei personaggi femminili. La confidenza di Bill con l’arte senese risale a un soggiorno a Siena nel 1977. Spese molto tempo nella Pinacoteca Nazionale, dove conobbe i maestri senesi del Trecento e Quattrocento, sui quali afferma:

«Duccio, Lorenzetti, Giovanni di Paolo, il Maestro dell’Osservanza – tutti artisti molto diversi dai grandi nomi dell’arte fiorentina. La loro opera era in parte medievale, in parte rinascimentale, e rifuggiva dal realismo fotografico del metodo ottico in favore di una geometria soggettiva improntata sulle sensazioni e su una profonda spiritualità»
(Bill Viola intervistato da John G. Hanhardt).

width=width=Sopra Caterina da Siena fra quattro beate domenicane (Giovanna da Firenze, Vanna da Orvieto, Margherita da Città di Castello, Daniela da Orvieto) e scene delle vite di Andrea di Bartolo, 1394-1398 circa, Venezia, Gallerie dell’Accademia. Sotto Catherine’s Room di Bill Viola, 2001, Courtesy Bill Viola Studio.

L’ispirazione iniziale per Emergence non scaturì direttamente da un rimando a una tradizione iconografica “alta”. La prima idea era rappresentare semplicemente una donna in atto di sorreggere un uomo. Sarà soltanto in seguito, sfogliando libri su Masaccio e Masolino da Panicale, che incontrò una tavola a colori rappresentante l’affresco staccato di Empoli. L’artista ne fece uno schizzo e ripose il libro sullo scaffale: non era e non è mai stata sua intenzione “rifare” le opere antiche. Un giorno una foto di cronaca, in cui due donne tiravano fuori da un pozzo il cadavere di un uomo, gli fece tornare alla mente l’opera di Masolino: ne nacque una grande produzione con attori e macchine sceniche, dove la forma di un sepolcro rinascimentale si fondeva con quella di un pozzo; la presenza dell’acqua portava così un simbolo di vita in quell’immagine di morte, alludendo cristianamente alla Resurrezione. Bill scelse una delle sue attrici più collaudate e altri due performer più giovani, che in seguito avrebbero lavorato con lui nel monumentale ciclo Going Forth By Day (2002). Il ruolo dell’attore – un atletico trapezista – fu particolarmente gravoso: dovette passare molto tempo sott’acqua ed usare tutte le sue doti fisiche per riemergere in posizione rigida e ieratica da quel seppellimento all’inverso. Secondo Bill, questa scena:

«Al nostro occhio contemporaneo, sembra un annegamento; per il mio occhio interiore si tratta di ostetricia. Simili immagini hanno vita propria perché sono libere ed autonome» (Going Forth By Day, 2002).

width=A sinistra Emergence di Bill Viola, 2002, Courtesy Bill Viola Studio. A destra il Cristo in pietà di Masolino da Panicale (dettaglio), 1424, Empoli, Museo della Collegiata di Sant’Andrea.

La nostra selezione di opere include due lavori appartenenti alla serie Going Forth By Day. Si tratta di un’installazione “architettonica”, di notevoli dimensioni, composta da cinque grandi video proiettati su quattro pareti, creando un’esperienza spaziale totalizzante che Bill ha assimilato ai grandi cicli affrescati della tradizione centro-italiana, da Giotto a Luca Signorelli.
La scena più spettacolare di tutta la serie è probabilmente The Deluge, dove assistiamo all’esplosione di acqua che travolge una pura architettura classica ripresa frontalmente, spazzando via la quotidianità di una scena urbana popolata da varie persone diversamente affaccendate. A parte il dichiarato raffronto con l’ingarbugliato Giudizio universale di Signorelli a Orvieto, il repertorio visivo che sta dietro ad una tale invenzione affonda le sue radici nelle grandi scene “catastrofiche” della tradizione pittorica italiana, conosciute da Bill nelle sue peregrinazioni nel patrimonio delle chiese e dei musei fiorentini. Tra queste spicca, come capolavoro assoluto, l’affresco dipinto da Paolo Uccello per il Chiostro Verde di Santa Maria Novella che, con la sua monocromia, la geometrica architettura “metafisica” e i personaggi travolti dalle acque che non smettono di azzuffarsi, appare indiscutibilmente come l’antenato quattrocentesco del video di The Deluge.

width=La sala della mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico (Palazzo Strozzi, 10 marzo-23 luglio 2017) che espone Il Diluvio universale e recessione delle acque di Paolo Uccello a confronto con The Deluge di Bill Viola. Foto Alessandro Moggi.

Going Forth By Day è un epico “video-affresco” in cui Bill ha realizzato la sua composizione sin nei minimi dettagli cecando di catturare gli ideali storico-artistici creando, per rubare la definizione a John G. Hanhardt, un «Umanesimo del nostro tempo».
A questo concetto si rifanno anche le opere più recenti, come il dittico proiettato su grandi lastre di granito nero Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity.
Il dittico si ispira, alla sensuale rappresentazione dei giovani corpi nudi di Adamo ed Eva, tipica della iconografia düreriana. Durante una illuminante visita al Prado nel 1984, resa celebre nei suoi racconti, Bill rimase particolarmente colpito da Adamo ed Eva di Albrecht Dürer; e quest’impressione decantò nella sua mente per una trentina d’anni, fino alla realizzazione di quest’opera in cui due anziani personaggi indagano alla luce di una torcia i loro corpi in disfacimento come in una vanitas contemporanea. Due belle tavole di Lukas Cranach ispirate a Dürer sono esposte vicine alla videoinstallazione.

Arturo Galansino
Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi e curatore della mostra

width=Sopra Man Searching for Immortality/Woman Searching for Eternity di Bill Viola ed Adamo ed Eva di Lukas Cranach, esposti a Palazzo Strozzi. Foto Alessandro Moggi.

Maggiori informazioni sulla mostra Bill Viola. Rinascimento elettronico

Il 2017 di Palazzo Strozzi

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Il 2017 a Palazzo Strozzi è iniziato con il grande successo di Ai Weiwei. Libero, terminata domenica 22 gennaio, una delle mostre di arte contemporanea più visitate di sempre in Italia. La mostra ha infatti raggiunto la cifra record di 150.000 visitatori, riscuotendo allo stesso tempo un grandissimo successo di critica.

 

BILL VIOLA. RINASCIMENTO ELETTRONICO

È cominciato quindi il conto alla rovescia per Bill Viola. Rinascimento elettronico che aprirà al pubblico venerdì 10 marzo. Fino al 23 luglio 2017 questa grande mostra celebrerà il maestro indiscusso della videoarte contemporanea, in dialogo con l’architettura di Palazzo Strozzi e in un inedito confronto con grandi capolavori del Rinascimento.

width=La rassegna si pone come un evento unico per ripercorrere la carriera dell’artista, in un percorso espositivo unitario tra Piano Nobile e Strozzina – attraverso straordinarie esperienze di immersione tra spazio, immagine e suono – dalle prime sperimentazioni degli anni settanta fino alle grandi installazioni successive al Duemila.
Uno straordinario dialogo tra antico e contemporaneo attraverso il confronto delle opere di Viola con quei capolavori di grandi maestri del Rinascimento che sono stati per lui fonte di ispirazione.
Sarà così protagonista la speciale relazione tra Bill Viola e Firenze. È qui infatti che l’artista ha iniziato la sua carriera nel campo della videoarte quando, tra il 1974 e il ’76, è stato direttore tecnico di art/tapes/22, centro di produzione e documentazione del video. Il rapporto con la storia e l’arte toscana verrà inoltre esaltato attraverso importanti collaborazioni con realtà museali e istituzioni come il Grande Museo del Duomo, le Gallerie degli Uffizi e il Museo di Santa Maria Novella a Firenze, ma anche con le città di Empoli e Arezzo.

width=Bill Viola nello studio di Daniele Rossi nel 2013 a Firenze, insieme alla Visitazione del Pontormo, sottoposta a restauro

 

ARTE A FIRENZE NEL SECONDO CINQUECENTO

Successivamente, dal 22 settembre 2017 al 21 gennaio 2018, Palazzo Strozzi ospiterà una straordinaria mostra dedicata all’arte del secondo Cinquecento a Firenze, ultimo atto d’una trilogia dedicata all’arte del XVI secolo a Firenze, iniziata con Bronzino nel 2010 e Pontormo e Rosso Fiorentino nel 2014.
La mostra, a cura di Carlo Falciani e Antonio Natali e allestita negli spazi del Piano Nobile, si confronterà con lo sviluppo dell’arte fiorentina nella seconda metà del secolo attraverso dipinti, sculture e disegni di artisti come Andrea del Sarto, Bronzino, Pontormo, Giorgio Vasari, Giambologna, Bartolomeo Ammannati, Santi di Tito.
Un’occasione irripetibile per scoprire l’eccezionale epoca culturale e di estro intellettuale segnata dalla Controriforma del Concilio di Trento e dalla figura di Francesco I de’ Medici, uno dei più geniali rappresentanti del mecenatismo di corte in Europa.

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Michele di Ridolfo del Ghirlandaio, La Notte, 1553-1555, Roma, Galleria Colonna

 

UTOPIE RADICALI

Sempre in autunno gli spazi della Strozzina ospiteranno Utopie Radicali (20 ottobre 2017-21 gennaio 2018), un’esposizione – prodotta e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi, Fondazione CR Firenze e Osservatorio per le Arti Contemporanee – dedicata alla straordinaria stagione creativa fiorentina del movimento radicale tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Per la prima volta in un’unica mostra saranno esposte le opere visionarie di gruppi e personalità come 999, Archizoom, Remo Buti, Gianni Pettena, Superstudio, Ufo, Zzigurat, in un caledoscopico dialogo tra oggetti di design, video, installazioni, performance e narrazioni. Il racconto di un altro mondo possibile, un’utopia critica che ha avuto il merito di rompere con lo status quo di quegli anni, rendendo Firenze il centro di una rivoluzione di pensiero che ha segnato lo sviluppo delle arti a livello internazionale.

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Zzigurat, Linear City, 1969, Firenze

 

L’obiettivo del 2017 è rendere Palazzo Strozzi un luogo ancora più vivo e ancora più aperto, a Firenze e al mondo, non solo grazie a queste grandi mostre, ma anche grazie alle conferenze, agli eventi e alle attività che qui saranno realizzate.
Speriamo di incontrarvi presto.

Diventa Amico di Palazzo Strozzi per non perdere nessun appuntamento

A Natale regala Palazzo Strozzi! Per un anno insieme nel segno dell’arte e della cultura

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Dopo il successo del 2015 anche quest’anno sarà possibile regalare un anno di mostre in compagnia di Palazzo Strozzi!

Durante il periodo natalizio potrai acquistare la tessera Amico di Palazzo Strozzi ad un prezzo davvero speciale. Un modo unico per essere protagonista di tutte le nostre mostre, usufruendo di vantaggi esclusivi:

  • ingressi illimitati per un anno a tutte le mostre di Palazzo Strozzi
  • un invito alle inaugurazioni di ciascuna mostra (valido per due persone)
  • sconto del 10% sull’acquisto del catalogo presso il bookshop della mostra
  • sconto del 10% sull’acquisto del catalogo, delle pubblicazioni e dell’oggettistica presso il museumshop Agoraz
  • newsletter dedicata
  • visite guidate riservate
  • convenzioni con altri musei o enti culturali

La tessera Amico di Palazzo Strozzi è già acquistabile presso la biglietteria nel cortile del Palazzo oppure online al prezzo speciale a € 29,00 invece di € 59,00.

width=Se invece sei interessato a regalare l’ingresso ad una sola delle nostre esposizioni abbiamo pensato anche a te!
È infatti possibile acquistare i biglietti della mostra Ai Weiwei. Libero, aperta fino al 22 gennaio 2017, oppure della prossima mostra Bill Viola, dedicata al maestro indiscusso della videoarte contemporanea (10 marzo-23 luglio 2017).
Con questa tipologia di biglietto, sarà possibile entrare quando si desidera, saltando la coda.

Prezzo a biglietto comprensivo della busta natalizia € 12,00
Acquistabile presso la biglietteria nel cortile di Palazzo Strozzi oppure online

width=Sia che tu decida di regalare la tessera Amico di Palazzo Strozzi oppure i biglietti delle mostre, il tuo regalo ti sarà consegnato in una speciale busta natalizia (nel caso di caso di acquisto dei biglietti delle mostre la busta natalizia è disponibile solo con acquisto presso la biglietteria di Palazzo Strozzi).

Offerte valide fino a domenica 8 gennaio 2017

width=Maggiori informazioni:
amici@palazzostrozzi.org
Tel. 055 2645155

 

 

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